Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson sono il trio di designer che hanno vinto da qualche ora l’Oscar 2017 nella categoria Make up e Hairstyling per il film Suicide Squad. L’attesissima pellicola è stata accolta tiepidamente dalla critica, ha avuto un discreto successo di pubblico ed ha ricevuto due nomination come peggior sceneggiatura e peggior attore non protagonista (Jared Leto) ai Razzie Award. Ciononostante ieri sera la giuria ha assegnato l’ambito premio proprio a questo film per il look dei protagonisti. Ogni look ha richiesto da 1 a 3 ore per essere realizzato e anche un certo lavoro “psicologico”.
Il trucco del Jocker
Alessandro Bertolazzi, originario di Vercelli, immigrato italiano in America ha dedicato il premio a tutti gli immigrati italiani. Alla vigilia dell’insospettata vittoria aveva dichiarato che ogni make up ha richiesto grande impegno, ma nessuno come il personaggio di Joker. L’ultimo era stato un capolavoro, inoltre si trattava di uno dei personaggi di spicco DC. Bertolazzi ha deciso che non avrebbe dovuto farlo diverso dai precedenti, ma solo nel modo giusto. Alla realizzazione dei capelli e del trucco ha dato grande contributo Jared Leto che ha interpretato il nemico numero uno di Batman. Bertolazzi si è confrontato con lui dicendogli: “Se senti che truccato così non ti vedi Joker, allora ho sbagliato qualcosa. Devi sentirlo, è una mia responsabilità“.
Harley Quinn icona di stile
Oltre al Joker, grande impegno tecnico hanno richiesto i make up di Killer Croc, El Diablo e dell’Incantatrice. Tuttavia, la pelle di lucertola del primo o i tatuaggi del secondo forse non sono diventati così iconici come il look di Harley Quinn che ha conquistato indifferentemente il pubblico maschile e femminile. Il fascino irriverente e sopra le righe di Harley è stato caratterizzato dal make up occhi e labbra un po’ sbavato più i capelli color zucchero filato. Nel 2016 è stato, non a caso, il make up più imitato per la festa di Halloween. L’ispirazione è venuta dai fumetti, certo, ma i tre make up artist hanno detto che l’obiettivo principale non è stato fare felici tutti, ma creare dei personaggi. Forse è stato proprio questo il piccolo segreto che li ha portati a ottenere per la prima volta l’ambito premio.