Tra le molte opzioni che il mondo degli smalti offre alle proprie clienti si va dai colori, alle finiture, ai tempi di asciugatura o di durata. In America però è molto sentita anche la questione religiosa per cui alcune ragazze e donne per seguire le linee guida della propria fede devono prestare attenzione a quello che mangiano o indossano, compresi smalti e trucchi. Ecco che per colmare questa distanza con le consumatrici musulmane il marchio Orly, in collaborazione con MuslimGirl.com, ha creato la linea di smalti #HalalPaint approvata dall’Associazione Islamica di Washington.
Linea di smalti Orly a prova di Sharia
La linea di smalti Orly, in edizione limitata, è stata creata appositamente per le donne musulmane nel pieno rispetto delle leggi della Sharia. Gli ingredienti, infatti, oltre a nutrire le unghie rendono lo smalto poroso in modo da consentire all’acqua di entrare in contatto con la pelle durante il rito Wudu. Il rito prevede che il fedele compia delle abluzioni con l’acqua e questa deve toccare pressoché tutte le parti del corpo. Lo smalto tradizionale crea una barriera mentre quello creato da Orly è permeabile. Azmia Magane ha dichiarato: “La linea è importante perché ci sono molte ragazze e giovani donne che non sono rappresentate dai principali canali di bellezza“.
Gli smalti Orly non solo per donne musulmane
La linea #HalalPaint si compone di 6 smalti di diverse colorazioni che vanno dal rosso corallo ai nude, più un top coat trasparente. Contengono olio di Argan, pro-vitamina B5 e vitamina C e soddisfano i gusti di un ampio pubblico di donne, non solo musulmane. I nomi di ciascuno smalto sono come di consuetudine molto particolari: What the Fatima?, The Perfect Amani-cure e Ig-Noor the Haters. Il nome della collezione, invece, fa riferimento alla parola araba Halal che significa “lecito” con un chiaro riferimento all’approvazione e certificazione ricevuta dall’ente ufficiale per il controllo dei prodotti da poter vendere alle clienti musulmane. L’elemento di novità è sicuramente che questa linea può aprire la strada a molte altre collezioni che vanno incontro alle molte religioni diffuse nel mondo. Questo permetterebbe a un pubblico più ampio di donne di sentirsi rappresentate e vicine al mondo della cosmetica senza rinunciare nè alla bellezza nè alla fede.